venerdì 22 novembre 2013

“Chi legge romanzi capisce di più il prossimo”: la scoperta è di un verbanese d’America

Lo studio ripreso dalle riviste scientifiche è stato curato da Emanuele Castanò: nato a Verbania e trapiantato a Manhattan

VERBANIA 

Negli Stati Uniti ne hanno parlato il New York Times, il Wall Street Journal ma soprattutto «Science», una delle più prestigiose riviste in campo scientifico. La scoperta è firmata da Emanuele Castanò e Davide Kidd. Lo studio, durato un anno e mezzo, ha permesso di accertare che chi legge romanzi letterari comprende meglio il prossimo. Una trovata innovativa, suffragata da esperimenti, a cui «Science» ha dato grande risalto.  
Emanuele Castanò è di Verbania. Ha 41 anni, si è laureato a Padova, poi il dottorato a Lovanio in Belgio e post-dottorato alla Ohio state university. Dal 2003 è professore ordinario alla New school for social research di New York. I i genitori, Umberto e Fausta Gheza, abitano a Verbania e la sorella, Maria Elena, a Bee. Solo lui, Emanuele, ha lasciato l’Italia da anni.  
 
«Cervello in fuga? No, ho sempre amato viaggiare»  
A chi chiede se è uno dei tanti cervelli in fuga dall’Italia, Castanò però spiega: «Non sono emigrato per forza, ho sempre voluto andare, viaggiare. E’ stata una mia scelta: c’erano alcune opportunità che mi interessavano, le ho colte». Lasciata l’Italia nel 1993 ora vive a Manhattan. Ha un figlio, Milo, avuto da Mary Hoeveler, un’americana nota per essere un’esperta d’arte nominata tra gli Art Advisor più importanti del mondo. «Torno spesso in Italia - racconta Castanò- ; ogni estate stiamo un paio di mesi dai miei genitori». La fama se l’è guadagnata con David Kidd, un dottorando esperto in lettura russa. «La nostra ricerca - spiega Castanò - dimostra che leggere i romanzi letterari aumenta le capacità di capire le nostre emozioni e i pensieri degli altri. La teoria della mente è la capacita di dedurre gli stati mentali degli altri. La teoria della mente è considerata principalmente una capacita che si sviluppa intorno ai 4-7 anni, e che poi si ha per il resto della vita. La nostra ipotesi è che alcuni prodotti e esperienze culturali possono modificare questa capacita, aumentarla, tramite una specie di allenamento».  
 
Alla scoperta della mente umana  
Lo studio svela che leggere romanzi letterari è una di queste attività: il lettore è costretto a impegnarsi per capire i protagonisti, che non vengono serviti su un piatto d’argento come avviene in molti romanzi popolari. Nei romanzi di letteratura i protagonisti sono aperti a molteplici interpretazioni, senza che l’autore ne detti una al lettore. «Il lavoro mentale che il lettore deve fare allena, sviluppa, le capacita di inferenza degli stati mentali altrui». I partecipanti ai cinque esperimenti sono stati circa 700. «Abbiamo misurato la loro performance con degli strumenti classici di misura di teoria della mente - racconta - . I dati dimostrano che i partecipanti ai quali abbiamo fatto leggere estratti di romanzi letterari hanno punteggi più elevati rispetto a quelli a cui abbiamo chiesto di leggere estratti di romanzi popolari o non-fiction».  

da La Stampa.it

sabato 7 settembre 2013

Incidente sulla provinciale tra Domodossola e Villadossola

Incidente stradale tra gli abitati di Domodossola e Villadossola nel pomeriggio. Il sinistro si è verificato sulla provnciale all'altezza del distributore di Villa, sembrerebbe per un errore di precedenza. Due le automobili coinvolte che hanno riportato ingenti danni, una donna sarebbe rimasta ferita. Sul posto i medici del 118 ed i Vigili del Fuoco di Domodossola oltre ai Carabinieri. Al momento non si conoscono altre informazioni.

mercoledì 28 agosto 2013

Una Casa del profumo nel paese dell’inventore dell’Acqua di Colonia

Nelle ex scuole, Casa del profumo a S. Maria Maggiore
Giovanni Paolo Feminis creò l’«Acqua mirabilis» nel 1693: era di Santa Maria Mggiore, dove il comune aprirà un museo sensoriale

FRANCESCA ZANI
SANTA MARIA MAGGIORE
 
Una costruzione antica sulla piazza storica di Santa Maria Maggiore, in valle Vigezzo, da settembre diventerà la Casa del profumo. È un progetto ambizioso per il paese ossolano da mille e 200 abitanti, dal quale provengono molti artisti che hanno reso Vigezzo la «valle dei pittori», patria anche degli spazzacamini, celebrati ogni anno nell’ambito di un raduno che attira migliaia di persone da tutto il mondo, in programma domenica. 
 
Dagli spazzacamino all’Acqua di Colonia  
Santa Maria Maggiore, però, è anche la patria dell’inventore del profumo Giovanni Paolo Feminis (1660-1736). Emigrato a Colonia nel 1693 creò l’«Aqua mirabilis», ovvero l’Acqua di Colonia, distribuita e pubblicizzata poi dopo la sua morte da Giovanni Maria Farina (1657-1732), suo amico e pure originario di Santa Maria Maggiore.  
Numerose negli anni sono state le controversie legate all’attribuzione di questa scoperta, sulla quale si basano poi i successivi esperimenti e le creazioni riguardanti le fragranze. Le carte attestano comunque la paternità dell’invenzione a Feminis, ponendo il paese vigezzino sotto i riflettori al pari di città come Grasse, dove si trova la famosa Maison del profumo e Colonia stessa.
 

giovedì 22 agosto 2013

A Villadossola domani parte San Bartolomeo

A Villadossola è San Bartolomeo! La festa patronale del secondo centro ossolano parte domani, tra appuntamenti gastronomici, spettacoli, musica, fuochi d’artificio, l’oramai ‘mitico’ palio delle galline, e prosegue fino a lunedì 26.

Uno sguardo al programma di domani, venerdì: alle 19,30 la corsa non competitiva ‘Quatar pass par vila’ e alle 22,30 il grande spettacolo pirotecnico.
Sabato alle 21,15 i tradizionali falò nell’Ovesca, appuntamento a cura dei quartieri di Villadossola.
Ancora, domenica alle 8,30 la gara di pesca sportiva, alle 9,30 5° ritrovo di moto vecchie e nuove in piazza con percorso per le vie del paese e salita fino a Viganella; alle 16,30 uno dei momenti più attesi: tutti a fare il tifo per la propria portacolori nella 9° edizione del palio delle galline.
Lunedì giornata finale, alle 14 giochi in piazza per i bambini e nutella party per grandi e piccini.
Tutte le sere musica sul palco di San Bartolomeo e tante specialità gastronomiche: in piazza al coperto posto di ristoro e poi bar e piadineria. 300 i posti a sedere.
Uno sguardo al programma religioso: sabato pomeriggio visita guidata alla chiesa di san Bartolomeo, alle 15, a cura di Villarte e giochi e benedizione dei bambini. Alle 18 la messa di San Bartolomeo animata dai giovani. Domenica alle 11 la messa solenne, lunedì alle 10,30 la concelebrazione con i sacerdoti ossolani e alle 20,15 la processione.
 

Villadossola, caccia ai “furbetti” delle case popolari

Le case del Villaggio acquistate da ATC per edilizia popolare
Il Comune dovrebbe saldare all’Atc 270 mila euro di affitti arretrati. Il sindaco Bartolucci: «Tra chi è in debito c’è chi non versa pur avendo un reddito sufficiente»

RENATO BALDUCCI
VILLADOSSOLA
 
Un quinto degli inquilini delle case popolari non paga l’affitto. E il Comune di Villadossola dovrebbe rimborsare l’Agenzia territoriale per la casa (Atc), proprietaria degli immobili, una somma che si aggira sui 270 mila euro.  
 
La Regione ha stretto i cordoni della borsa  
E’ il quadro preoccupante cui si trova a fronteggiare l’amministrazione Bartolucci: l’Atc ha sollecitato il Comune ancora poche settimane fa perché si faccia carico di una situazione che si trascina da anni. Il «buco» è causato da inquilini - un centinaio circa su 500 alloggi presenti nel territorio comunale - che non versano gli affitti mensili. Ci sono famiglie in arretrato di anni, con somme che vanno dai 10 mila ai 20 mila euro. 
«Stiamo chiamando in municipio tutti i morosi per sollecitare i pagamenti» ammette l’assessore Carlo Squizzi. In realtà pochi provvedono a sanare il debito contratto. Per il periodo 2002 e 2006 il «buco» è stato coperto con fondi a bilancio. Per i morosi incolpevoli (chi non ha reddito sufficiente per sostenere le spese dell’affitto) interveniva in passato la Regione Piemonte, che con la crisi ha ridotto notevolmente i fondi, facendo mancare i contributi. Ora, dal 2008 al 2012, la cifra si è salita fino a raggiungere circa 270 mila euro. 
 

“Sentieri e pensieri”, oggi tocca a Piero Chiambretti

Lo showman ospite all’evento in quota organizzato dal Salone del libro di Torino. Ieri lo Nicolai Lilin ha incantato il pubblico parlando della sua “Educazione siberiana”

FRANCESCA ZANI
SANTA MARIA MAGGIORE
 
Lo scrittore Luca Bianchini incontrerà stasera alle 18 sul palco del Salone del libro di Santa Maria Maggiore il presentatore Piero Chiambretti e  Rolando Picchioni, presidente della Fondazione per il libro torinese.  
 
Piazza Risorgimento fungerà da cornice per l’incontro intitolato «Sentieri e parole», la cui programmazione è curata dal Salone del libro di Torino. Chiambretti interagirà con Bianchini, fresco di stampa con il romanzo «Io che amo solo te». L’autore ha pubblicato inoltre «Se domani farà bel tempo» e «Siamo solo amici». Nel 2005 ha scritto la biografia di Eros Ramazzotti, collabora con diverse riviste ed è presentatore radiofonico. Protagonista del suo ultimo romanzo, di cui si parlerà durante l’incontro, è la cinquantenne Ninella, innamorata  di don Mimi con cui in passato non si era potuta sposare, ma che incontra di nuovo sullo sfondo di Polignano a Mare. Dalle 16,30 sarà attiva anche la libreria attrezzata nella piazza dal Feltrinelli Point di Arona con vendita ed esposizione.  
 

mercoledì 21 agosto 2013

Corsie strette e alta velocità: “La superstrada dell’Ossola fa paura”

A Domodossola due frontali in una settimana all’uscita Sud. L’assessore Blardone: «Strada a rischio, dall’Anas soltanto promesse»

RENATO BALDUCCI
DOMODOSSOLA
 
Due scontri frontali in una settimana, più una sequenza di incidenti, alcuni mortali, disseminati tra Villadossola e Domodossola. Il tratto di superstrada che porta dall’uscita Sud di Domodossola al viadotto del rione Badulerio sta diventano un percorso ad alto rischio su un’arteria che da quand’è nata si è rivelata insicura. Anche perché al laghetto dei sogni di Villadossola la superstrada passa da due corsie di marcia per ogni carreggiata a una sola. 
 
Una lunga scia di incidenti  
L’ultimo incidente venerdì sera tra una Nissan «Micra» e una Ford «Mondeo»: quattro le persone coinvolte tra cui una ragazza incinta e per i feriti alcuni giorni di prognosi. Più grave invece quanto acceduto il 10 agosto tra una Fiat «Punto» e una Citroen «Saxo»: una ragazza di 25 anni è ricoverata in gravi condizioni all’ospedale di Novara. Quel tratto è noto anche per due incidenti mortali nel novembre 2011 e a giugno 2012: nel primo è morta Silvana Mulisi, 26 anni, che viaggiava con a bordo il figlio di 4 mesi, rimasto illeso. Poi lo schianto costato la vita a Giulia Umericelli, studentessa di 17 anni a bordo dell’auto di un amico, uscito di strada. 
 

A “Sentieri pensieri” l’educazione siberiana di Nicolai Lilin

Lo scrittore russo ospite a Santa Maria Maggiore: prosegue la rassegna in quota organizzata dal Salone del libro di Torino

FRANCESCA ZANI
SANTA MARIA MAGGIORE
 
Tocca allo scrittore russo Nicolai Lilin, oggi, portare avanti gli appuntamenti di «Sentieri e pensieri», versione alpina del Salone del libro di Torino, in corso a Santa Maria Maggiore. Alle 18 in piazza Risorgimento il pubblico potrà incontrare l’autore del best seller «Educazione siberiana», edito da Einaudi, da cui Gabriele Salvatores ha tratto il suo ultimo film. Lilin sarà intervistato dal critico letterario Mario Baudino.  
 
Ieri invece il festival a Santa Maria Maggiore ha aperto le danze con Eraldo Pecci, giocatore di serie A di calcio negli Anni Settanta, ora commentatore sportivo e autore del libro «Il Toro non può perdere». Intervistato dal giornalista Maurizio Crosetti, ha ricordato gli anni con il Toro: «Avevamo a disposizione meno cose, ma eravamo felici. Il provenire da famiglie che spesso facevano fatica a mettere la cena in tavola ci rendeva più uniti e vicini alla gente, oggi quel legame si è perso, senza capire che la carezza di un calciatore famoso ad un bambino può rimanere impressa nella sua mente per sempre».  
 

Denunciati dopo la rissa al Trocadero: “Ma le vittime siamo noi”

Parla uno dei ragazzi accusati di aver picchiato un giovane domese in discoteca

RENATO BALDUCCI
DOMODOSSOLA
 
«La storia è diversa da quella raccontata. Altro che picchiatori, siamo noi gli aggrediti e i minacciati. Mio cugino, minorenne, è stato addirittura aggredito mentre tornava a casa». Parla così uno dei quattro ragazzi di Pettenasco, Premosello e Casale Corte Cerro, denunciati per lesioni dopo una rissa in una discoteca di Domdoossola.  
 
Luigi Ciani non ci sta a passare per chi ha scatenato la bagarre. Spiega che tutto è nato dal domese di 19 anni che ha fatto denuncia ai carabinieri, sostenendo di essere stato aggredito: «Era ubriaco - racconta -, si è messo a importunare la gente in discoteca. Ha tirato un pungo in faccia a mio cugino di 17 anni, poi se l’è presa con chi cercava di calmarlo. Ha dato un pugno anche a una ragazza: era con degli amici che poi lo hanno menato».  
 
Continua Ciani: «Mio cugino, quand’è tornato a casa, ha trovato ad aspettarlo alcune persone su due auto: erano gli amici di chi ci aveva picchiato in discoteca. L’hanno preso a bastonate. Quando siamo andati al pronto soccorso, erano lì con fare minaccioso, ci hanno aggredito ancora. E’ intervenuta la polizia per evitare il peggio». Ieri, i quattro ragazzi hanno deciso di denunciare a loro volta chi li ha percossi. Dice Ciani: «Non lo volevamo fare per non spender soldi in avvocati. Ora per difenderci siamo costretti».
 

martedì 20 agosto 2013

Il Salone del libro sale in quota: “Sentieri e pensieri” in valle Vigezzo

Da oggi a domenica a Santa Maria Maggiore: si parte alle 18 con l’ex calciatore Eraldo Pecci, domani Nicolai Lilin, autore di «Educazione siberiana»

FRANCESCA ZANI
SANTA MARIA MAGGIORE
 
Il Salone internazionale del libro di Torino esce dal Lingotto per raggiungere il centro storico di Santa Maria Maggiore, tra le montagne della valle Vigezzo. Da oggi a domenica la «valle dei pittori» ospita la prima edizione di «Sentieri e pensieri», rassegna caratterizzata da incontri culturali e artistici con autori, editori e musicisti. «Da tempo avevo in mente un’iniziativa che coniugasse grandi nomi dello sport e della cultura per promuovere Santa Maria Maggiore - spiega il sindaco Claudio Cottini -. Questa è un’occasione importante per l’Ossola e spero sia solo l’inizio di future collaborazioni».  
 
«Il Toro non può perdere»: si parte alle 18 con Eraldo Pecci  
La programmazione culturale, con incontri a ingresso gratuito, è curata dal Salone del libro torinese mentre il Feltrinelli Point di Arona si occupa dell’allestimento di una grande libreria in piazza Risorgimento, aperta tutti i giorni dalle 16,30. Il piccolo salone del libro in quota, che si svolgerà nel centro storico tra la piazza dell’ex municipio e il parco di Villa Antonia, sarà inoltre una vetrina per autori ed editori locali, che potranno far conoscere le loro opere e incontrare il pubblico.  
«Sentieri e pensieri» inizia alle 18 con l’incontro, nella piazza principale, tra Eraldo Pecci, ex calciatore, ora commentatore sportivo e scrittore e i giornalisti Marco Cattaneo e Maurizio Crosetti. Pecci ha appena pubblicato «Il Toro non può perdere», in cui descrive una Torino d’epoca con un velo di nostalgia per la tifoseria di un tempo.  
 

Casalinghe sorprese a rubare carne all’Ipercoop

Un furto da poco più di 15 euro nel negozio di Crevoladossola: hanno restituito la merce, ma sono state denunciate

RENATO BALDUCCI
CREVOLADOSSOLA
 
Due donne sono state denunciate perché sorprese a rubare carne all’Ipercoop di Crevoladossola. Sono due casalinghe, una di 39 anni residente a Domodossola e l’altra di 40 anni a Crevoladossola, che hanno sottratto due confezioni di carne per il valore di poco superiore ai 15 euro. Sono state sorprese dalla vigilanza interna che le ha fermate e ha avvisato i carabinieri. La merce è stata restituita. 
 

domenica 18 agosto 2013

Il cantiere inesistente per mettere in sicurezza la galleria di Paglino

Lavori previsti da 6 milioni di euro, ma nulla è stato ancora fatto

RENATO BALDUCCI
TRASQUERA
 
È la «terra di nessuno». Tre chilometri di strada, tra il confine geografico con la Svizzera e quello ufficiale dove stazionano finanzieri e doganieri. Un «arretramento» avvenuto trentacinque anni fa per questioni di sicurezza.  
 
Durante l’alluvione del 1978 la montagna franò addosso al posto di confine che allora era presidiato da polizia, carabinieri e finanzieri. Per evitare rischi, le forze dell’ordine da Paglino furono spostate a Iselle. Chi entra in Italia da Gondo, ultimo paese elvetico, transita sotto la pensilina abbandonata di Paglino e percorre tre chilometri di strada statale prima d’essere fermato dai finanzieri, i soli in divisa rimasti a presidiare il confine. 
 
Oggi nessuno pensa di riportare la sbarra di confine a Paglino, ma lungo quella fascia di tre chilometri restano un miraggio anche gli interventi che Anas ha promesso sulla statale, collegamento di vitale importanza con la Svizzera e il Nord Europa. Spariti nel nulla, anche se sono stati annunciati e, in un caso, pure appaltati. Passato Paglino e superata la casa cantoniera, oggi transennata perché pericolante, si arriva alla galleria di Paglino.  
Un tunnel più volte interessato dalla caduta di massi, soprattutto all’imbocco Sud con varie interruzioni. Nell’agosto 2000, dopo l’ennesima frana, ci fu anche il sopralluogo dell’allora ministro ai Lavori pubblici Nerio Nesi. Dopo l’ultima caduta di massi nel 2011, l’Anas promise interventi urgenti: non se mai vista l’ombra. Scendendo verso la sbarra di confine si arriva alla variante realizzata per deviare la strada sulla quale erano piombati diversi sassi massi. Era il 2002: la strada restò chiusa alcuni giorni e, sei anni dopo, la notizia della gara di appalto per realizzare una galleria che permetterà di ripercorrere, protetti, il vecchio tracciato della statale 33. Lavori per 6 milioni di euro che dovevano prendere il via nel luglio 2010 e concludersi poi nell’agosto 2011.  
 
Ma il cantiere non è mai stato installato. Per la statale 33 resta la speranza che la montagna non continui a franare mentre sul versante svizzero si lavora ai 2000 metri del passo del Sempione. E ogni tanto lì la strada viene anche chiusa per far cadere i massi pericolanti che ci sono dalla montagna. 
 

È in Ossola la “clinica” del Duomo di Milano

Lino Rossini
Artigiano di Candoglia costruisce e restaura le guglie bianche

FRANCESCA ZANI
MERGOZZO
 
Dalle mani di Lino Rossini prendono forma le guglie del duomo di Milano. Nel suo laboratorio di Candoglia, frazione di Mergozzo, si respira ancora l’aria delle botteghe artigiane di una volta, la porta è aperta ai visitatori e per terra riposano le nuove guglie che circonderanno il basamento su cui è poggiata la Madonnina d’oro, simbolo di Milano, in attesa di essere decorate a colpi di scalpello. L’artista, classe 1941, con il figlio Nicolao, porta avanti con orgoglio questo mestiere, per passione e con grande cura dei dettagli che rendono unica la lavorazione artigianale.  
 
Cresciuto a contatto con la natura in una famiglia di contadini e abituato a trascorrere l’estate da bambino all’alpe Cortevecchio portando al pascolo le mucche, si trovò proiettato nella capitale lombarda per affinare il mestiere nei cantieri del duomo. Rossini imparò da ragazzo il mestiere dello scalpellino nella scuola di avviamento professionale «Contessa Tornelli Bellini» per marmisti e ornatisti, nata nel 1957 a Candoglia, sulla strada che porta a Mergozzo, dove ora sorge il laboratorio che l’artigiano aprì negli Anni 80 ed è visibile la targa che ricorda l’istituto, ai piedi della cava che da più di seicento anni fornisce il marmo per la manutenzione del duomo.  

sabato 17 agosto 2013

Aggredisce i carabinieri in caserma a Villadossola, arrestato un giovane ossolano

Feriti due militari, il ragazzo lunedì sarà processato per direttissima
 
VILLADOSSOLA 
 
È entrato oggi pomeriggio nella caserma di Villadossola minacciando i carabinieri. A suo dire la ex convivente si era rifiutata di fargli vedere loro figlio e per questo era fuori di sé. Ai tentativi dei militari di calmarlo, lui ha risposto scagliandosi contro di loro. Ne è nata anche una colluttazione. I carabinieri hanno poi arrestato il ragazzo (A. S. le iniziali) residente a Villadossola: per lui le accuse sono di resistenza, violenza e minaccia a pubblico ufficiale. Lunedì sarà poi processato per direttissima.  
 
I carabinieri feriti sono stati portati a far medicare all’ospedale San Biagio di Domodossola. Dettagli su La Stampa domani in edicola.
 

Scontro tra due auto in superstrada a Domodossola

L'incidente è successo verso le 22 tra i due svincoli di Domodossola, coinvolta anche una donna incinta di sette mesi
 
DOMODOSSOLA
 
Ancora un incidente frontale sulla superstrada dell'Ossola e ancora una volta nel tratto compreso trai due svincoli di Domodossola, il primo dove le due corsie di marcia non sono separate dal muro. 
 
A scontrarsi, ieri sera verso le 22, una Micra Nissan con a bordo due donne, che viaggiava verso Gravellona e una Ford Mondeo con una coppia di residenti nella svizzera francese e la figlia ventenne incinta di sette mesi Vaud. Da una prima ricostruzione (sono i carabinieri del Nucleo radiomobile della compagnia di Domodossola a occuparsi dei rilievi) la Micra ha tardato a completare il sorpasso di un'auto e prima ha centrato la Ford che sopraggiungeva in direzione opposta e poi si è ribaltata. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e 118. Le quattro persone coinvolte nell'incidente sono state portate al San Biagio di Domodossola. 
 
Una delle due donne presenti sulla Micra è uscita da sola dalla vettura con un graffio a una gamba, per la sorella invece qualche contusione e il trasferimento al San Biagio per accertamenti. Pochi giorni si prognosi per i componenti dell’auto svizzera.
 
 
 

Addio a Marianna e Laura: “Insieme scalerete le vette del cielo”

Funerale di Laura Frisa ad Antrona
Folla per l’ultimo saluto: lettere, ricordi e il canto dell’alpinista per le due amiche vittime della valanga sul Monte Bianco

RENATO BALDUCCI, FRANCESCA ZANI
ANTRONA
 

Una lettera piena di ricordi e poi l’intera chiesa a intonare «Signore delle cime», il canto degli alpinisti di Bepi De Marzi. Momenti che hanno raggelato i cuori e fatto luccicare gli occhi di chi, ieri, si è stretto attorno a mamma Pierina, al fratello Marco e ai parenti di Laura Frisa, l’alpinista di 41 anni, morta travolta da una valanga sul Monte Bianco, in una sorte che ha condiviso con l’amica Marianna Conti, 37 anni di Pallanzeno, dove nello stesso momento familiari e amici hanno celebrato lo stesso rito d’addio.
 
«Ciao Laura, ora sei legata in cordata con Dio, incamminata verso il paradiso, dove i
Funerale di Marianna Conti a Pallanzeno
crepacci non ti travolgeranno più» ha sussurrato Giovanna Ariano, moglie del maestro Gino Frisa, leggendo l’ultimo toccante passo della lettera scritta per ricordare quella ragazza «gentile, sorridente, dolce e sensibile», che amava la montagna. Ai funerali di Laura ad Antrona e di Marianna, a Pallanzeno, anche la presenza discreta di due guide aostane che hanno anche fatto visita alle famiglie delle ragazze morte lungo la via francese che porta al Bianco. Non poteva poi mancare Paolo Pettinaroli, la guida ossolana che da tempo seguiva la «maturazione» di Laura e Marianna come alpiniste, tra i banchi molti uomini di montagna, del soccorso alpino, amministratori, amici, colleghi di lavoro della ditta «Beltrami» di Vogogna dove Laura lavorava.  
 
«Mi piace immaginare Marianna in cima a vette stupende, ancora insieme alla sua amica Laura, con cui ha cercato di raggiungere il Monte Bianco, ma alle quali il Signore ha riservato un destino diverso, un destino lungo i sentieri immacolati del Paradiso». Era rotta dal pianto, durante la funzione, la voce di don Luigi Tramonti, mentre dava l’ultimo saluto a Marianna Conti nella chiesa di San Pietro a Pallanzeno. Da poco si era infatti trasferita a Pallanzeno nella casa che il marito Tiziano Titoli, muratore, aveva costruito. «Era una donna piena di entusiasmo - ha continuato don Luigi -. Marianna era in grado di farsi amare da tutti quelli che la conoscevano. E’ morta proprio con una delle persone con cui condivideva ogni cosa, anche l’ultima avventura».  
Marianna Conti lascia il padre Giorgio, la madre Mirella, il marito Tiziano, la sorella Doriana e il fratello Giuliano. A porgerle l’ultimo saluto anche i colleghi della manifattura Polli in cui aveva lavorato per vent’anni.
 
 
 

venerdì 16 agosto 2013

Premosello: al canton Vagna il Palio 2013

E’ stato il canton Vagna col fantino Giorgio Giacomotti a trionfare al palio degli asini di Premosello Chiovenda, tradizionale appuntamento di Ferragosto nel comune della bassa Ossola. Tutto è andato come da copione: prima la prova a cronometro, dopo quella in linea dove Giacomotti e in suo asino hanno sbaragliato gli altri concorrenti, bissando il successo già ottenuto lo scorso anno. Si tratta insomma di una coppia vincente decisamente collaudata. Ottava la new entry di questa competizione, il fantino donna, prima nella storia ultratrentennale del Palio; Martina Bonacina, con la sua uniforme gialla, è stata la portacolori di Cuzzago e a lei naturalmente è andato un applauso speciale. Ad allietare la festa anche gli sbandieratori. Il pubblico è stato numeroso e si è distribuito lungo tutto il tracciato cittadino della competizione, in un paese vestito a festa con tantissimi festoni e bandiere. Ad incitare i fantini, 10 in rappresentanza di tutte le frazioni e i cantoni premosellesi, gente di tutte le età e tantissimi giovani che naturalmente non hanno mancato di immortalare i loro preferiti e le scene più divertenti e spettacolari con macchine fotografiche e telefonini. Il sano agonismo tra le diverse fazioni del paese è stato l’epilogo dei festeggiamenti per l’Assunta iniziati mercoledì sera con la funzione religiosa, la processione e la benedizione del nuovo mezzo in dotazione alla polizia municipale di Premosello e Vogogna.
 

Oggi l'addio a Marianna e Laura, le due alpiniste

Tanta commozione e il ricordo di una grande passione; questo pomeriggio si sono svolti i funerali delle due alpiniste ossolane morte martedì mentre stavano raggiungendo la cima del Monte Bianco. Molte le persone che si sono volute unire al dolore dei familiari e degli amici per il lutto che ha colpito le comunità di Pallanzeno, dove risiedeva Marianna Conti, e di Antrona dove Laura Frisa abitava.

Nella chiesa di San Pietro Apostolo i funerali di Marianna, don Luigi Tramonti ha ricordato l’impresa che la 37enne avrebbe voluto fare, quella di scalare il Monte Bianco, invece è andata a compiere un’impresa ancora più grande, la scalata del Paradiso da dove ora veglierà sui suoi cari. Come la morte di Gesù, la scomparsa di Marianna ha gettato buio nel cuore della sua famiglia, la risposta a questo perché si può trovare solo nella fede. Toccanti alcuni momenti della cerimonia in cui gli amici hanno voluto intonare l’Ave Maria e poi il Signore delle Cime. Le esequie sono state concelebrate da don Gabriele Romagnoli, parroco di Bannio, dove Marianna è andata in sposa al marito. Tanta gente anche presso la chiesa di San Lorenzo ad Antrona, dove è stato dato l’ultimo saluto a Laura Frisa: anche don Massimo Bottarel, che ha concelebrato insieme a don Ezio Rametti parroco di Baceno, ha richiamato l’impresa che la 41enne stava compiendo, la scalata al Monte Bianco, una vetta che le è stata fatale, ora anche lei veglia i suoi cari dall’alto dei cieli in comunione con Cristo. Al funerale hanno partecipato molte persone che conoscevano Laura e la sua famiglia, e durante la cerimonia è stata letta anche una lettera di Gino Frisa, il suo maestro delle elementari. Nello scritto è stata richiamata tutta la sua determinazione, tratto caratterizzante della sua intensa ma troppo breve vita.
 

Laura e Marianna, l’addio alle amiche che sognavano il Monte Bianco

Funerali separati, ma alla stessa ora, per le alpiniste travolte da una valanga: oggi alle 15 nelle chiese di Pallanzeno e Antrona

FRANCESCA ZANI
DOMODOSSOLA
 
Il mondo della montagna piange le due amiche morte sul Monte Bianco. I corpi di Marianna Conti e Laura Frisa, che hanno perso la vita all’alba di martedì sul versante francese, sono rientrati in Italia da Chamonix.  
 
Marianna, 37 anni, viveva a Pallanzeno con il marito Tiziano Titoli. Laura, 41, era originaria della valle Antrona e residente a Omegna. La notizia dell’incidente, avvenuto intorno alle 4 del mattino lungo la via Normale del Mont Blanc du Tacul a causa del distacco di un seracco, martedì ha fatto immediatamente il giro del Vco dove le due donne erano molto conosciute. In Ossola tutti le ricordano unite nella passione per la montagna, che condividevano da qualche anno. 

giovedì 15 agosto 2013

“Dovevo essere lassù con loro. Rischi? Non più del solito”

Intervista Paolo Pettinaroli, guida alpina, amico delle due donne uccise dalla valanga sul Monte Bianco: “Le condizioni erano buone”

LUCA BILARDO
DOMODOSSOLA
 
Paolo Pettinaroli, oltre che essere una guida alpina conosceva bene le due amiche ossolane Marianna Conti e Laura Frisa, rimaste sepolte e uccise dalla valanga martedì mattina sul Monte Bianco.  
 
Poteva esserci anche lei ieri mattina in quella cordata, vero?  
«Tempo fa avevo parlato con Laura e Marianna, oltre che due clienti infatti erano anche mie amiche. Sapevo che volevano salire sul Monte Bianco e mi avevano chiesto di accompagnarle. Io però per questo periodo avevo già altri impegni di lavoro: sono rientrato dalla Svizzera perché ero sulla Weissmies. Mi ero reso disponibile ad andarci a settembre, ma loro alla fine hanno scelto un’altra guida». 
 
Era una scalata pericolosa quella che stavano facendo?  
«No, le condizioni poi erano buone. Da quello che ho saputo faceva anche freddo quando sono partite. La montagna però nasconde sempre delle insidie, l’ascesa del Monte Bianco in modo particolare: ogni anno quella parete conta le “sue” vittime. Non ero sul posto ieri e non posso dire con esattezza come erano la neve e il meteo. Però ero nella parete di fronte quindici giorni fa e le condizioni erano buone». 
 

La magia dei cantastorie tra il marmo della cava

Oggi a Ornavasso l’artista Felice Pantone: un tempo a Ferragosto i musicisti si fermavano in Ossola per raggiungere i paesi del Nord

BEATRICE ARCHESSO
ORNAVASSO
 
È una figura antica quella del cantastorie, che stuzzicando la fantasia di adulti e bambini portava con la mente in un mondo di magia e arte di strada: domani a Ornavasso si potrà rivivere questa suggestione con Felice Pantone. 
 
Cantastorie di Marina di Pisa, Pantone lavora spesso nelle piazze d’Italia a fianco del torinese Alberto Bertolino (che sarebbe dovuto essere in Ossola domani, ma non ci sarà): arriverà a Ornavasso per riportare il pubblico nell’atmosfera di un tempo, quando il divertimento era all’aperto con l’organetto di barberia (che deve il nome all’inventore Giovanni Barbieri). I suoni «a manovella» echeggeranno di nuovo a Ornavasso: il cantastorie farà quattro tappe in paese, alle 10,30 nel piazzale dell’antica cava di marmo (aperta dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 18), alle 12 alla trattoria del Boden (vicino al Santuario, prenotazioni per il pranzo allo 0323.835976) e alle 14,30 al ristorante Lago delle Rose (0323-835948), con un ultimo show alle 16,30 alla cava. 
 
Le canzoni spazieranno dai classici francesi a pezzi di musica leggera italiana, non mancheranno storie, curiosità e filastrocche come avveniva in passato: a Ferragosto infatti era tradizione che musicisti e cantastorie passassero dall’Ossola per raggiungere i Paesi del Nord. Sempre domani sono previste camminate per famiglie alla Capanna degli Gnomi, 1.100 metri sopra Ornavasso: il ritrovo alle 10 al Santuario del Boden per salire al rifugio dove ci saranno pranzo, laboratori per bambini e cena (pacchetto con notte a 35 euro da 4 a 12 anni e 65 euro gli adulti; solo la cena 20 euro). Info e prenotazioni al 366.5314145. 
 

mercoledì 14 agosto 2013

Prostituzione in cinque appartamenti a Domodossola, arrestata cinese

Operazione della squadra mobile: la donna costringeva connazionali clandestine
 
DOMODOSSOLA
 
Costringeva a prostituirsi connazionali cinesi in almeno cinque appartamenti a Domodossola: è stata arrestata dalla polizia, su mandato del gip di Verbania, Yin Fuxian, classe 1968.  
La donna, secondo quanto emerso dalle indagini, gestiva un esercizio pubblico a Verbania insieme al figlio, una copertura utile per poi continuare a coordinare l’attività di sfruttamento della prostituzione in Ossola. Nel 2010 infatti era già stata segnalata per prostituzione. Nei cinque appartamenti perquisiti, tutti riconducibili all’arrestata e risultati in affitto da ignari proprietari, sono state trovate le prove dell’attività e sequestrati 9 mila euro. La donna è ora nel carcere femminile di Vercelli.
 

Marianna e Laura: scalare il Bianco era il sogno da realizzare

  

Laura Frisa, 41 anni di Antrona
Le due amiche ossolane appassionate di alpinismo sepolte da una valanga sulla cresta del Mont Blanc du Tacul. Venerdì verranno celebrati i funerali

FRANCESCA ZANI
VERBANIA
 
Sono morte insieme, per la passione che le univa: la montagna. Marianna Conti, 37 anni di Pallanzeno e Laura Frisa, 41 anni, originaria della valle Antrona e residente ad Omegna, hanno perso la vita martedì mattina intorno alle 4 sul versante francese del Monte Bianco, lungo la cresta del Mont Blanc du Tacul, travolte da una valanga causata dal crollo di un seracco. La loro guida, Giorgio Passino di Courmayeur, è stato ricoverato all’ospedale di Annecy per ipotermia, una tibia fratturata e traumi addominali.  
 
M. Conti, 37 - Pallamzeno
Per raggiungere le vette più alte si erano allenate con costanza negli ultimi quattro anni, compiendo diversi trekking in Ossola, in particolare in val Formazza, Anzasca e sulle cime del parco Veglia-Devero, raggiungendo anche la capanna Margherita, sulla punta Gnifetti del Monte Rosa. Una tappa obbligata per misurarsi con la quota e la rarefazione dell’aria. Laura da anni praticava sci alpinismo e aveva seguito corsi tecnici con il Cai di Villadossola; mentre Marianna condivideva la passione per la montagna con il marito Tiziano Titoli e si preparava soprattutto durante il weekend. Le due amiche si allenavano anche con la bicicletta da corsa, la sera dopo il lavoro. Frisa era operaia nella ditta «Beltrami» di Piedimulera che si occupa di lavorazione delle lamiere; Conti invece era capo-reparto alla secolare manifattura «Polli» di Villadossola. «Era con noi da circa vent’anni - racconta il proprietario dell’azienda, Giuseppe Polli -. Tutti le volevamo bene, perché era una persona cristallina e sincera».  
 
La notizia ha destato stupore in Ossola, dove le due donne erano molto conosciute. «Ho incontrato diverse volte Laura durante le escursioni in montagna - racconta Franco Farioli, guida della valle Antrona - . Ho visto crescere questa ragazza e so che era prudente e si affidava sempre a guide esperte, ha effettuato diverse spedizioni, soprattutto con la guida Paolo Pettinaroli».  
 

martedì 13 agosto 2013

Valanga sul Monte Bianco, sono ossolane le due alpiniste morte

La tragedia questa mattina sulla cresta del Mont Blanc du Tacul. Marianna Conti e Laura Frisa erano molto conosciute nel mondo dell’alpinismo

FRANCESCA ZANI
VERBANIA 
 
Sono ossolane le due alpiniste di 37 e 41 anni morte questa mattina sul Monte Bianco, sepolte dalla valanga che si è staccata intorno alle 4 sul Mont Blanc du Tacul. Sono Marianna Conti, classe 1976 di Pallanzeno, e Laura Frisa, classe 1972, residente a Omegna, ma domiciliata ad Antrona. Le due donne erano in cordata con la guida di Courmayeur, ora ricoverata in gravi condizioni nel reparto di rianimazione dell’ospedale di Annecy.  
 
Amiche e appassionate di montagna, erano entrambe molto note nel mondo dell’alpinismo: travolte dalla valanga, sono state recuperate in un crepaccio, coperte da neve e ghiaccio. 
 
  
 

La loro amicizia era nata proprio in montagna, avvicinandosi all’alpinismo pochi anni fa. Laura Frisa, operaia a Piedimulera alla ditta «Beltrami» (lavorazione lamiere), era appassionata di sci fuori pista. Con Marianna Conti, capo reparto nella manifattura «Polli» di Villadossola, aveva partecipato a trekking sulle principali cime della val Formazza e del parco naturale Veglia-Devero. Un hobby diventato presto passione, un modo per «cercare le esperienze uniche - ricordano gli amici - che solo la montagna può offrire». Il sogno era raggiungere la cima del Bianco, con tutte le precauzioni necessarie, preparando il viaggio con la scrupolosità di sempre.  
 
Ecco la mappa del luogo dell’incidente.  

Nella foto a sinistra, Marianna Conti, a destra Laura Frisa

da LA STAMPA.it VCO 

Il Trofeo Mezzalama compie 80 anni: festa con i big dello sport

Stasera alla Kongresshaus di Macugnaga si rivivono i momenti più belli della gara di scialpinismo con gli atleti che l’hanno affrontata

FRANCESCA ZANI
MACUGNAGA
 
Si festeggiano stasera a Macugnaga gli 80 anni del Trofeo Mezzalama, gara di scialpinismo che collega idealmente le due cime simbolo della Valtournenche e della valle Anzasca, il Monte Rosa e il Cervino. Appuntamento alle 21 alla Kongresshaus con i  volti noti del mondo dello sport: Damiano Lenzi, vincitore dell’ultima edizione del Mezzalama, i compagni del Centro sportivo dell’esercito Matteo Eydallin e Manfred Reicchegger, Lucio Pirozzini, pluricampione italiano ed europeo di mountain bike e ciclocross.  
In sala anche Alberto Corsi, con otto titoli mondiali nello sci alpino e Nicolò Bongiorno, figlio di Mike, col quale condivide la passione per la montagna. Durante la serata verranno proiettati filmati e premiati Lenzi, Pirozzini e Corsi.
 

Alla Festa del Pd alla Lucciola la premiazione del Gsh Sempione ’82

Oggi si celebra la giornata dedicata ai disabili: alle 15 giochi con i ragazzi dell’Anffas

FRANCESCA ZANI
VILLADOSSOLA
 
Si svolgerà oggi la Giornata dedicata alle persone diversamente abili nell’ambito della Festa del Pd alla Lucciola di Villadossola. Dalle 15 alle 17 giochi, canti e balli a cura dell’Anffas Vco e dell’associazione Gsh Sempione 82.  
Segue la tradizionale camminata non competitiva: iscrizioni dalle 17, si parte alle 17,30.  
Alle 20,30 verranno premiati gli atleti del Gsh Sempione che si sono contraddistinti ai campionati italiani: Cira Marra, campionessa italiana di lancio del giavellotto e del disco, Cristian Bonaccina, salto in lungo, Andrea Pellanda, campione italiano categoria senior di salto, Fabio Basile, 400 metri e Angelo Petrulli, campione italiano di pentathlon. Alle 18 al winebar si parla di violenza sulle donne con le associazioni locali.
 

lunedì 12 agosto 2013

Dopo il pranzo nell’agriturismo, tutti all’ospedale per intossicazione

Una quindicina di turisti coinvolti, nessuno è grave

FRANCESCA ZANI
DOMODOSSOLA
 
Una tranquilla gita domenicale si è rivelata un incubo per una quindicina di turisti vittime di intossicazione alimentare. Un gruppo, composto da quattro uomini, due donne e un bambino di sei anni, provenienti da Cervinia e da Roma, ieri sera si è presentato all’ospedale San Biagio di Domodossola mentre altri si sono recati al Dea del Castelli di Verbania. Avevano pranzato a base di funghi in un agriturismo della valle Formazza. Su sette persone di questo gruppo solo quattro sono state ricoverate d’urgenza.
 

domenica 11 agosto 2013

Domodossola, frontale tra due auto in superstrada. Grave una ragazza

E' in prognosi riservata in Rianimazione a Novara
DOMODOSSOLA
 
Incidente frontale questa mattina dopo le 9 sulla superstrada dell'Ossola tra i due svincoli di Domodossola. Nello scontro sono rimaste coinvolte una Saxo, con al volante una ragazza 25 anni di Domodossola, e una Punto con quattro persone (due maschi e due femmine) di Varese. Le condizioni peggiori sono per la ragazza ossolana. I vigili del fuoco hanno dovuto tagliare l'auto per estrarla: per lei il femore rotto e il trasferimento con l'elicottero in ospedale a Novara. E' sempre rimasta cosciente. Ora si trova in prognosi riservata in RianimazioneUn altro ha riportato la rottura della tibia ed è stato portato al San Biagio di Domodossola; ferite più lievi per gli altri tre tutti però portati in ospedale a Domodossola.  
 
L'incidente è avvenuto nel tratto di strada in cui la carreggiata si riduce a una sola corsia e non vi è più il muro che divide i due sensi di marcia. Sul posto per i rilievi la polizia stradale di Domodossola, con i carabinieri. La superstrada è rimasta chiusa per due ore causando lunghe code.

FOTOGALERY
 

sabato 10 agosto 2013

Crevoladossola, in arrivo la videosorveglianza

A Crevoladossola per prevenire i fenomeni di microcriminalità il consiglio comunale ha dato il via libera all’installazione di un sistema di videosorveglianza.

La decisione per prevenire il ripetersi degli atti vandalici già avvenuti in passato. Le telecamere sorveglieranno le scuole medie e materne, l’Oasi di Preglia, dove spesso vengono abbandonati rifiuti, e il cimitero. La società che gestisce gli occhi elettronici garantirà anche degli ulteriori controlli da parte di guardie giurate.
 

Gran finale del Festival Chitarristico Valle Ossola

Pretorio di Vogogna
Gran finale domenica sera per il Festival Chitarristico della Valle Ossola, sotto i portici di Palazzo Pretorio a Vogogna (foto) che ospiterà l’ultimo concerto del Festival, ‘Mediterranea’ il titolo, un itinerario tra musica, storia e danza attraverso le canzoni e le composizioni poetiche di Federico Garcia Lorca. Si comincia alle 21. Ci saranno Andrea Candeli alla chitarra, Michele Serafini al flauto e Corrado Ponchiroli e Chiara Guerra a ballo, palmas e voce.
 

Speciale Fiori di Fuoco a S.M. Maggiore

Tutti con gli occhi al cielo la vigilia di Ferrragosto a Santa Maria Maggiore; appuntamento il 14 agosto con la quinta serata degli show pirotecnici itineranti ‘Speciale Fiori di Fuoco 2013’, alle 21,30 presso il Centro del fondo. L’evento è in collaborazione con la Provincia del Vco e col Distretto turistico dei laghi e delle valli. Se la difficile generale situazione economica ha costretto l’organizzazione a rinunciare, per quest’anno, al 15° Campionato Mondiale di Fuochi d'Artificio – Trofeo Fiori di Fuoco, lo spettacolo sarà comunque assicurato grazie all’esperienza della Parente Fireworks, storica fornitrice ufficiale di tutte le serate, e allo straordinario scenario naturale che la Valle dei pittori offre. spiega il sindaco di Santa Maria Maggiore Claudio Cottini. Viene riconfermato l'apprezzatissimo servizio speciale del trenino della Ferrovia vigezzina e le prenotazioni sono aperte. Gli orari a disposizione per la salita da Domodossola a Santa Maria Maggiore sono: 16.42, 17.25, 18.25 e 20.25. Il viaggio dura 45 minuti. Il ritorno è previsto alle ore 23.30.

venerdì 9 agosto 2013

Trentacinque anni fa l’alluvione “I vigezzini hanno saputo reagire”

A Toceno è stato ricordato quel drammatico 7 agosto

FILIPPO RUBERTA'
 
TOCENO
 
Una reazione collettiva che ha dato a tutta la valle lo slancio per raggiungere altri traguardi». Questa la testimonianza più ricorrente della gente della Val Vigezzo che mercoledì ha ricordato a Toceno il 35° anniversario dell’alluvione che il 7 agosto del 1978 ha provocato gravissimi danni.  
 
Una giornata drammatica, con due ore di pioggia intensissima che si è lasciata alle spalle 14 morti e un paesaggio spettrale. «In un attimo - racconta Claudio Cottini, oggi sindaco di Santa Maria Maggiore - il cielo ha assunto colori mai visti e poi c’è stata una scarica di pioggia devastante. Soltanto l’indomani ci rendemmo conto che i torrenti avevano invaso i paesi tirando giù tutto quello che incontravano».  
 

“Villadossola non deve pagare lo smantellamento di Siderscal”

FRANCESCA ZANI
VILLADOSSOLA
 
La chiusura di Siderscal a fine mese, che oltre ai problemi di smantellamento industriale e relativa bonifica, comporta la cassa integrazione per venti lavoratori richiede risposte concrete da Stato e Regione.  
La questione è stata rilanciata da sindaco Marzio Bartolucci, dal capogruppo provinciale Paolo Ravaioli e dal deputato Enrico Borghi, tutti del Pd, che si dichiarano «preoccupati per i lavoratori» e ritengono «non accettabile il fatto che i costi della bonifica ricadano sul Comune e, quindi, sui cittadini».  
 
«Ho scritto un’interpellanza al ministero dell’Ambiente e dello sviluppo economico per mettere in luce la situazione critica di Villadossola – ha spiegato Borghi durante l’incontro che si è tenuto in Comune mercoledì - . Non possiamo accettare la logica dello smantellamento che produce inquinamento sul territorio. Chiediamo che i proprietari si assumano la responsabilità della bonifica, la quale altrimenti graverebbe sulle spalle dei cittadini. Esiste infatti una direttiva europea del 2004 basata sulla logica del “chi inquina paga”».